Jazz Night | Mercoledì 12 giugno
Artista di razza, ha respirato la musica fin dalla nascita: dalla nonna – in arte conosciuta come Tina Adolfi – che cantava in teatro e per la EIAR, al padre, cantautore molto noto in Sicilia, per arrivare al fratello, che tutti conosciamo per il suo spessore, Mario Biondi, cantante, autore, arrangiatore e produttore di fama internazionale.
Un’adolescenza che coltiva hip-hop a R&B con declinazioni rock-pop: nato nel 1989, è figlio dei suoi tempi ed i suoi tempi cavalca.
Crescendo incontra Michele Bianchi (futuro chitarrista del fratello Mario) e Andrea “Satomi” Bertorelli, già tastierista di Mario: inizia la gavetta dei tour nei locali emiliani con il trio così formato.
Dal 2011 al 2013, è spesso presente nei tour di suo fratello, sia come corista che come solista, ma è il 2013 l’anno che lo vede diventare protagonista della sua storia musicale.
Nell'ottobre del 2013 registra insieme a Ciro Caravano (Neri per Caso), Marina Santelli (The Voice of Switzerland), Moris Pradella (Quintorigo, Neri per Caso) e Lorenzo Campani (Frontiera, Clan Destino, Notre Dame de Paris, The Voice of Italy) i cori sul disco “Mario Christmas” di Mario Biondi in uscita a fine novembre il brano “Have yourself a merry little Christmas”, remake del classico natalizio.
Da qui in poi, una strada che lo porta a collaborare con Nerio “Papik” Poggi nel tributo a Battisti (sua la versione di Con il Nastro Rosa (2016), alla realizzazione dell’album tributo al grande artista Gino Vannelli (2018).
Durante il lockdown, esce il singolo “il tuo Piano”, che gli vale la selezione e la vittoria al premio Mia Martini nella categoria emergenti (2021).
Sensibile e poeta, ci piace conoscerlo nel suo intimo, con un pensiero dedicato al padre “Di mio padre ricordo le mani grandi e potenti, ma allo stesso tempo dolci e piene d’amore. Ci ho pensato l’altro giorno, svuotando la cantina di mia madre, a quante cose ricordo di mio padre. La sua gestualità, il suo sorriso, le inflessioni della voce. Cercando di fare posto in uno scantinato stracolmo, sono emersi cimeli preziosi, che raccontano la sua attività di cantautore: il suo libretto dell’ENPALS, agendine con i suoi impegni, ritagli di quotidiani, fogli di carta ingialliti con i testi dei suoi brani, targhe, premi e perfino i vecchi bollettini SIAE per il deposito dei brani.Mio padre amava profondamente la musica, era fatto per la musica e fin da piccolo me l’ha trasmessa “per osmosi”.
Ingresso libero con consumazione obbligatoria
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